Bici Veg: storia di una gita spensierata e di una cena all’aperto

Pedalare è una forma di meditazione.
A volte la meditazione può essere condivisa.
Quando alla meditazione si aggiunge il rispetto per la natura e per ogni forma di vita si raggiunge il sublime.
Questo è Bici Veg.

Io e la mia amica Tamara condividiamo tante passioni e interessi.
Sulla cima della lunga lista: la bici e il vegetarismo.
Il fatto che lei sia vegana e io (ancora) vegetariana non ha mai alimentato discussioni o instaurato competizioni. Siamo entrambe consapevoli che su questa terra ognuno può fare il suo pezzetto e l’importante è che lo faccia bene.

Il nostro piccolo pezzetto insieme è stato creare Bici Veg: un gruppo per organizzare pedalate tranquille alla scoperta di magnifici posti intorno alla nostra città, e altrettanto magnifici posti dove mangiare Veg, per conoscere e unire persone con gli stessi valori e a volte per diffonderli questi valori, ma senza la pretesa di convincere nessuno.

Pronti? Caffè… partenza… VIA!

Racconto della quarta uscita di ieri

9 ciclisti vegetariani, vegani o anche solo simpatizzanti. A dispetto delle previsioni drammatiche (piogge, fulmini, saette) troviamo un sole che spacca le pietre.
Pedaliamo spensieratamente per una trentina di km a zonzo tra le campagne che uniscono i due Navigli e che nascondono sorprese: laghi, mulini, misteriose cappelle, cascine e trattorie che sembrano ferme agli anni ’50. C’è tanto intorno all’operosa, produttiva e moderna Milano. C’è un mondo che solo chi con gentilezza vuole ascoltare potrà cogliere.

I laghi Carcana

Partenza come sempre dalla nostra chiesa preferita, San Cristoforo sul Naviglio. Dopo il caffè di rito da Verso Verde, siamo pronti a pedalare. A Trezzano sul Naviglio salutiamo la rassicurante ciclabile. Meno di 1 km di statale e ci addentriamo nei sentieri di campagna del Parco Agricolo Sud. C’è la cappella della Madonna del Dosso, costruita in seguito a una misteriosa apparizione. Le risaie, gli aironi, il vento tra i capelli. C’è da stupirsi di essere a Milano. Arriviamo ai Laghi Carcana e ci rilassiamo al sole, lungo lago. Quando siamo pronti ripartiamo.

Facciamo capolino alla Cascina Zipo a Zibido San Giacomo. Pochi colpi di pedale e sbuchiamo sul Naviglio Pavese. Bello, eh. Ma vogliamo complicarci e allora torniamo tra i campi in direzione Naviglio Grande. A Gudo Gambaredo, paese di mille anime dove si fa ogni anno il presepe vivente (protagoniste tutte le pecore e le mucche delle cascine) c’è la trattoria da Santoro. Sembra di tornare indietro nel tempo. Due fogli di quaderno scribacchiati in vetrina annunciano: questa sera stracotto d’asino con polenta e lumache con polenta. Niente roba veg qui. Attraversiamo Buccinasco e infine Corsico.

Trattoria da Santoro a Gudo

Felici e anche un po’ scottati dal sole ci premiamo con un aperitivo in centro Corsico nell’enoteca di un simpatico nonnino che si fa in 4 per accontentare tutti.
Tornati alla chiassosa movida Milanese, sul Naviglio Grande, da Universo Vegano facciamo tavolata per la cena. Chi è habitué si districa facilmente tra seitan, alghe nori, falafel di quinoa. Chi invece prova per la prima volta si lancia con grande apertura alla sperimentazione del primo burger vegetale. Di legumi, meglio andare sul sicuro.

E’ stata una splendida giornata. Certe intuizioni sono quelle giuste.

Table Selfie: cercasi braccio allungabile

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