Keep calm and… Bici e Canoa

E’ cominciato tutto con una risata.

Aspettavo Tamara per un pranzo domenicale sui Navigli, fatto di sole, chiacchiere e cibo cruelty free.
Era in ritardo, ma di una manciata di minuti. Eppure lei arriva trafelata e preoccupata. A piedi. Strano. Si premura con le scuse, nonostante si tratti di appena 4-5 minuti, spiegando la causa del suo ritardo. Si stava informando per le lezioni di canoa.

Scoppio a ridere.
Una risata che nasceva dal profondo. Una risata che nasceva dall’affetto per la mia amica e da questi mesi in cui siamo prese da mille cose, mille hobby, mille interessi. E molti li condividiamo.
Come sarebbe riuscita ad aggiungere un altro impegno?
Ma una cosa era certa. Io mica avevo il tempo per fare ANCHE questa.

Continua raccontando che si vuole iscrivere. Che è la Canottieri San Cristoforo. Proprio vicino alla chiesa che tanto ci piace. E che l’insegnante è simpatico. Si chiama Simone.
Mi si accende la lampadina.
Simone! Ma certo… io lo conosco. No, non lo conosco. Ce l’ho amico su Facebook. E’ uno che va in bici, che va con i pattini, che fa la Critical Mass…

Scorrono nella mia mente immagini come sulla timeline di Facebook. Quante volte ho guardato distrattamente i suoi post. La chiesa di San Cristoforo illuminata da un romantico tramonto, risvegliata da un timido levare del sole, avvolta nella nebbia, infuocata di sole. Ogni scatto la rende ancora più bella di come già la vedo con i miei occhi. Ognuno ripreso dal punto di vista di Simone. Istruttore di Canoa. Re dei Navigli! E al tempo stesso, spazzino dei Navigli… grazie al suo intervento e altruismo mentre lavora fa sparire bottiglie e altre schifezze. Se non erro, grazie a lui sono state recuperate ben tre Bike-Mi, gettate in acqua durante la Movida, e chissà cos’altro.

La mia natura riflessiva accoglie l’istinto ma si prende il tempo di processare, di soppesare e di decidere con calma. I tanti impegni, le spese imminenti, le scadenze. Sono bastate 24 ore per valutare e infine ho deciso. Ma sì, provo.
Una settimana dopo, nel mio amato Naviglio, prima lezione: impanicata e pietrificata. Il ma chi me l’ha fatto fare scatta di rito. Poi il tramonto, le paperelle, i ciclisti e i runner che salutano e incoraggiano, la magia di trovarmi in quel momento e non ferma in tangenziale con il resto della follia collettiva Milanese… Tutto questo ha fatto passare la fatica, la paura e ha fatto scattare qualcosa che mi ha fatto innamorare della canoa e della pagaia.
Solo poche lezioni e ho conquistato la Darsena (che fatica tornare indietro controcorrente!) e ho visto Milano all’alba, quest’anno in bici. Obiettivo, l’anno prossimo anch’io in canoa!

Io nell’acqua ci sto bene. Mi rasserena. E l’atmosfera della Canottieri San Cristoforo mi riporta a quando ero bambina. Sono cresciuta in una città di mare e le mie estati trascorrevano in un circolo nautico con i miei nonni. Si giocava a nascondino tra le barche con gli altri bambini e si faceva a gara a chi mangiava più gelati. A chi il cucciolone e a chi il cornetto. Forse le lezioni di canoa mi fanno tornare un po’ bambina. Forse rimettono a posto un tassello del puzzle che mi manca.


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