Love Bike Sharing – Sharing Bike Love

Sharing, una bellissima parola inglese, che vuol dire condividere.
Bike sharing è un servizio di biciclette pubbliche in condivisione, ed è strumento e simbolo di città che vogliono evolvere sul piano della mobilità sostenibile e diventare più belle, più pulite e più vivibili.
Non si tratta di un noleggio bici, ma di un servizio a pagamento destinato a brevi tragitti, e considerato a tutti gli effetti un mezzo di trasporto pubblico da rendersi integrato all’interno della rete di mezzi esistenti nella logica del trasporto intermodale. In pratica quindi chi quotidianamente utilizza i mezzi pubblici, ha la possibilità di prendere una bici una volta alla fermata di metro o di autobus di arrivo, in modo da percorrere più velocemente ”l’ultimo chilometro” ovvero quel tratto di percorso che separa la fermata del mezzo pubblico alla destinazione finale, la sede di lavoro, la scuola etc.

Le biciclette sono allocate nelle apposite stazioni disseminate nei diversi punti della città, e possono essere prelevate in qualsiasi momento dopo averle sbloccate con dei codici di accesso, tessere magnetiche o altri sistemi. Pertanto occorre essere preventivamente registrati per poter usufruire del servizio.La bicicletta dopo l’utilizzo può essere consegnata in un’altra stazione, ed è importante che ci sia una buona copertura di stazioni sul territorio in modo da incentivare l’uso e rendere fruibile il servizio.

A Milano dal 2009 c’è il servizio BikeMi di ATM.
Con 216 stazioni attive e quasi 4.000 biciclette (in arrivo altre 1.000 a pedalata assistita per Expo) è il primo sistema più esteso ed utilizzato in Italia, dove si sta diffondendo rapidamente ed a oggi risulta attivo nelle aree metropolitane di Roma, Torino e Napoli e in altre 130 città.
Inoltre è al 4° posto nella classifica dei migliori e più utilizzati sistemi di bike sharing in Europa, dopo Parigi, Barcellona e Londra. Un ottimo traguardo!
In effetti le biciclettine gialle sono ovunque a Milano, segno inequivocabile di gradimento da parte dei cittadini. I numeri sono davvero impressionanti… 10.000 prelievi in media al giorno e nel 2013 un totale di quasi 1.800.000 prelievi!

Bike mi

I costi sono bassi e alla portata di tutti. Ci sono tre tipi di abbonamento.
L’annuale costa 36 euro (adesso in offerta a 29 per Natale), occasionale per una settimana con 6 euro e per una giornata con 2,50 euro. Per tutti i tipi di abbonamento il servizio è gratuito per la prima mezz’ora, a pagamento per i minuti successivi (0,50 € ogni 30 minuti, rimanendo entro le due ore massime giornaliere).
Il servizio è attivo dalle 7.00 alle 24.00 e in alcuni periodi è esteso fino alle 2.00.
A chi conviene? A chi si sposta all’interno del comune di Milano con tragitti brevi, spesso associati ad altri mezzi pubblici, e a chi sceglie la bici come mezzo di trasporto principale in città ma non può o non vuole utilizzare un mezzo proprio.

Vivendo e lavorando fuori dal comune, e avendo inoltre tre bici di mia proprietà, ho sempre ammirato il servizio BikeMi come parte di una mobilità nuova e sostenibile, ma non l’ho mai utilizzato!
Sono molto curiosa di vedere se funziona bene e inoltre voglio raccontarvelo meglio, così decido che venerdì può essere un buon giorno per testare il servizio e andare in centro a Milano.
Per prima cosa vado sul sito www.bikemi.com, seleziono l’abbonamento giornaliero e mi iscrivo.
Pago con la carta di credito e nel giro di un minuto ricevo una mail con il mio codice utente e la password che ho scelto, che mi serviranno per prelevare la bici.
Nel sito c’è anche una mappa interattiva delle postazioni, che informa quante bici e quanti stalli liberi ci sono per ogni postazione selezionata. Dopo aver individuato la stazione più vicina e più comoda per me, mi ci reco in auto percorrendo al massimo 3-4 km e trovo facilmente parcheggio (in periferia, quindi gratis! E senza rischio di multe).

mappa

Alla colonnina, digito codice utente e password e il display mi indica la bicicletta da prendere: numero 24. Purtroppo però la bici 24 è totalmente sgonfia, quindi la reinserisco nello stallo e torno alla colonnina. Digito nuovamente i codici, e il display indica il numero 25. La bici sembra a posto e quindi parto… La prima parte del tragitto sulla ciclabile lungo il naviglio pavese va benissimo. Mi sento spensierata e leggera, anche se la bicicletta è un po’ pesantina, soprattutto nella parte anteriore dove è posto il sistema di bloccaggio per gli stalli.
Una volta sulla Darsena però inizio a sentirmi meno sicura: il pavé unito ai binari dei tram, le auto, e i pedoni che scendono all’improvviso dal marciapiede con una bici che… mi accorgo che frena pochissimo! Pilotando a 5 km/h per evitare incidenti e cadute, continuo sulla via verso il centro, non senza timori.
Sono abituata troppo bene, penso, una Bianchi e una Wilier Triestina… una volta arrivata in via Torino riconsegno la bici alla prima postazione che incontro e proseguo a piedi, perdendomi tra i pedoni e gli affollati negozi in un venerdì pomeriggio prima di Natale.

bike mi 2

Nel complesso sono molto soddisfatta per la velocità e la semplicità di utilizzo, e per il numero di stazioni presenti e la vicinanza tra loro. Migliorabile invece la qualità delle bici che sono un po’ pesantine e la manutenzione delle stesse, anche se non posso esprimere un giudizio sola sulla mia esperienza personale, perché forse non sono stata molto fortunata con le assegnazioni. Ci voglio riprovare appena possibile, perché sono sicura che su 4.000 bici la maggior parte sarà in buono stato. C’è infatti un servizio di manutenzione continua sulle bici, e quelle segnalate come difettose (ovvero riposte entro due minuti dal prelievo) vengono registrate nel sistema e riparate con priorità.
In conclusione… I love Bike sharing!
bike mi 3

Piccolo gioco di parole in inglese:
Love bike sharing = amore per la condivisione di bici
Sharing bike love = condividere l’amore per la bici

Venerdì sera, al “quartiere generale” Ciclobby, cena di Natale con gli amici del gruppo del corso di ciclo officina. Tra pizze fumanti, dolcetti appetitosi e “torte destrutturate”, in ottima compagnia ciacoliamo e non diamo sosta alle mandibole.
La voce di una giovane ospite non socia, si leva all’improvviso e ammutolisce tutti i presenti con una candida dichiarazione: “Io odio la bici. Io odio andare in bici. Preferisco andare in auto. So che voi siete tutti fanatici ma io sono sincera. Sono per la vita comoda.”
Secondi di imbarazzante silenzio.
Infine qualcuno dice: “ma lo sa che è alla Ciclobby?”
Qualcuno “ma è un’infiltrata””
Io: “ma è un’autosaura!”

Scherzi a parte…
Quanto è importante, nelle amicizie e in amore, condividere la stessa passione su due ruote? Fondamentale, a mio avviso.
Come si fa a dividere la vita con un compagno che preferisce il sedile del suo SUV alla sella?
Si tratta di avere la stessa filosofia, di condividere uno stile di vita attivo e magari immerso nella natura, di avere aneddoti, ricordi, viaggi da raccontare….
Condividere l’amore per la bici, come per tutte le altre passioni, è qualcosa che unisce.
E’ qualcosa che attira le persone, che alimenta le conversazioni, anima le giornate.
Condividere l’amore per la bici, aiuta a creare nuove amicizie e a volte a iniziare storie d’amore, anche se alle volte non basta.

Buon Natale a tutti! Ma proprio tutti tutti!
Vogliamoci bene… o almeno cerchiamo di sopportarci un pochino di più.
Auguri a pedoni, autosauri, ciclisti urbani (o anche commuters che fa figo), ciclisti “fissati”, cicloturisti, cicloviaggiatori, ciclisti di strada, bikers, quelli a pedalata assistita, quelli che Signore assistimi mentre pedalo, ciclisti della domenica, ciclisti del venerdì… chi manca? Boh!

Santa Claus is riding to town!
Fate i bravi sennò non vi porta i regali 😀
santa

Tutte le immagini di BikeMi sono prese dal sito www.bikemi.com
La foto di Babbo Natale invece l’ho condivisa da una renna conosciuta su FB. 😀
Non lo so, non conosco il proprietario… me ne scuso.

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Un commento su “Love Bike Sharing – Sharing Bike Love

  1. Tamara il said:

    Ciao Ale,

    Ho avuto un’esperienza simile la prima volta che ho preso una delle bici bikemi: anche io ho trovato la bici pesante e non mi sentivo per niente sicura. Dopo molte altre esperienze (sono abbonata annuale) posso tirare le somme e dire che alla pesantezza ci si abitua e che presto ci si sente più sicure. A volte i freni non sono un granché e nemmeno il campanello e le marce sono sempre perfettamente funzionanti. Ma nel complesso sono soddisfatta. E’ un servizio utile ed economico, e soprattutto c’è il vantaggio di non mettere la propria bici a disposizione dei ladri. Aspetto con ansia che aggiungano ancora qualche stazione periferica vicino casa…

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