Vienna, alla ricerca di Sissi

Desideravo da tempo visitare Vienna, ma non pensavo di andarci già questo Febbraio. Non è stato in alcun modo programmato o premeditato. Un invito last minute ed ecco che una come me, con la valigia sempre pronta, nel giro di un paio di settimane si è ritrovata sul treno notturno Milano-Vienna.
Per fortuna questa città così maestosa, elegante, una bellezza barocca rimasta ferma nel tempo, non ha deluso le mie aspettative.
E come Triestina d’adozione, in ogni suo angolo o palazzo ho trovato riferimenti familiari.
Avendo solo 3 giorni abbiamo cercato di concentrare e vedere il più possibile. Voglio condividere con voi le nostre giornate a zonzo per Vienna, in caso voleste dedicarle un week end prossimamente.

Nashmarkt
Appena arrivati in albergo, giusto il tempo di lasciare il trolley in albergo e rinfrescarci, ci fiondiamo al Nashmarkt: un vivace mercato, festa di colori e profumi, caffè, ristoranti, drogherie, frutta secca ed esotica di ogni tipo. Falafel caldi ci vengono proposti una bancarella si e una pure, e io già sento che amo questa città!

Hofburg
Ci addentriamo nel centro, Inner Stadt, delimitato all’interno del Burgring Strasse. Scegliamo di visitare come prima cosa l’Hofburg, la residenza invernale dell’imperatore Francesco Giuseppe e sua moglie l’imperatrice Elisabetta di Baviera, meglio conosciuta come Sissi.
Gran parte dell’Hofburg è dedicata a lei e con il museo Sissi racconta la vita di questa donna libertaria e non convenzionale. Fu un personaggio molto tormentato che mal sopportava la vita di corte. Ossessionata dalla bellezza e magrezza, si sottoponeva a estenuanti ore di allenamento giornaliero e diete “lampo” per dimagrire. Diversi studiosi hanno riscontrato negli eventi della sua vita e nei suoi comportamenti l’anoressia nervosa.

Il Graben, arteria pedonale costellata di negozi di lusso e botteghe storiche, ci porta dritti allo Stephansdom, il duomo gotico nel centro della città. 364 gradini ci portano su in cima per abbracciare la città con uno sguardo. Da qui si può ammirare il tetto rivestito di tegole smaltate che raffigurano l’acquila bicefala (la famosa “galina con do teste” cit. Diego Manna) emblema imperiale.

E’ ora della merenda! Tutto sommato, visto che abbiamo camminato un bel pò e poi in fondo siamo qui a Vienna, ci concediamo la vera torta Sacher nel rinomato Hotel Sacher.
L’Hotel Sacher si è a lungo conteso la paternità della ricetta con la famosa, e straordinaria, pasticceria imperiale Demel, nel Graben a due passi dal Hofburg.
Con il tram si può fare il giro del Burgring Strasse, il viale circolare che racchiude il centro storico che Francesco Giuseppe fece realizzare dopo aver fatto smantellare i bastioni della città. I mezzi pubblici non costano molto, solo 16.50 € per un abbonamento di tre giorni. Con il tram (linea 1 e poi linea 2) facciamo il giro completo del Ring e riusciamo persino a fare un salto veloce al Prater, il parco di divertimenti con la sua grande ruota panoramica.

Il secondo giorno, un bel sole ci attende fuori e preannuncia una fantastica giornata per visitare la città e divertirci.
Partiamo da Mariahilfer strasse, grande viale pedonalizzato dove si concentrano le grandi insegne e centri commerciali. Ma non fatevi ingannare, nelle viuzze si scoprono negozietti vintage e caffè.
Il Museumquartier è l’epicentro della moda e arte moderna. Qui si trovano due musei importanti, il Leopold, che ospita la più grande collezione di Schiele e alcune opere di Klimt, e il Mumok dedicato all’arte contemporanea.

Per pranzo, ci dirigiamo al Brunnenmarkt e respiriamo la sua atmosfera animata, ricca di odori e colori di spezie, frutta e formaggi dalle bancarelle turche e balcaniche. Qui la scelta tra lo street food è ampia, tra falafel durum e burek risolviamo anche il pranzo. Poco più avanti a Yppenplatz c’è il mercato biologico del sabato, café e piccoli ristoranti in un’atmosfera familiare e semplice.

La giornata è splendida e approfittiamo per scoprire il barocco Schonbrunn, residenza estiva degli asburgo, circondata da un immenso parco da cui si domina tutta la città.

Il terzo giorno lo dedichiamo alla visita del Belvedere prima della partenza.
Costruito come residenza principesca di Eugenio di Savoia, divisa in due distinti e simmetrici palazzi ai piedi e alla sommità di una collina, ospita oggi una vasta e importante collezione del Romanticismo e Classicismo, con alcuni dei più importanti capolavori della Secessione di Schiele e Klimt, come Giuditta, o Il Bacio da guardare e riguardare rapiti dal suo potere ipnotico.
Qui una volta c’era il capolavoro dell’artista viennese Adele che oggi si può trovare a New York, e se vi interessa scoprire la storia di questo quadro, vi consiglio il film Woman in gold con la magistrale Helen Mirren.

A Vienna ci si muove molto facilmente a piedi, con i mezzi pubblici ma soprattutto in bicicletta!
Con i suoi 1200 km di piste ciclabili che percorrono ogni via della città (perfettamente regolamentato anche il “senso unico eccetto bici”) e una vastissima rete di punti noleggio “City bike” (il Bike-mi aperto anche ai turisti) si può girare dappertutto, facilmente e in sicurezza. Non si sente un clackson, non si vede un auto in doppia fila, il traffico è scorrevole e civile. Insomma, siamo in Austria.
Ma se a qualcuno venisse in mente che Vienna è una città fredda e che i suoi cittadini sono altrettanto, vi invito a visitarla e ricredervi!
Michael del Bicycle company, negozio di bici a 5 metri dal nostro albergo, ci accoglie con un grande sorriso ed è contento come un bambino quando gli diciamo che siamo di Milano. “Bianchi Cafè”! Si illumina e Ci mostra orgoglioso le varie Bianchi e Cinelli del negozio, e ci racconta della squadra austriaca e di come fanno la Critical Mass a Vienna. Mentre pago il berretto per la mia collezione (la scelta ricarde su Mercatone uno) ci dice che vuole venirci a trovare così lo portiamo alla nostra Critical Mass, ai bike cafe milanesi e a fare una bella gita!
Anche io sono sicura che tornerò presto a Vienna. C’è ancora tanto che non ho potuto vedere. Il quartiere costruito per esempio dall’architetto Hundertwasser con le sue forme tonde e colorate che ricordano Gaudì, musei come il Leopold o l’Albertina, e una lunga pedalata lungo il Danubio.
Un’idea in realtà mi è già venuta… Penso che farò in bici la Passau – Vienna – Budapest!

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