Io viaggio, in compagnia del canto delle ruote

Ho scoperto una nuova modalità di viaggio un anno fa.
Viaggiare in bicicletta per scoprire lentamente nuovi territori, nuove persone e ritrovare il filo dei propri pensieri.
Quando si affida alla bicicletta il compito di portarci a destinazione, non è più la destinazione ciò che conta ma ogni singola pedalata che compone il viaggio per arrivarci. Si può assaporare meglio quello che capita NEL tempo, anziché aspettare che passi in fretta IL tempo di percorrenza, che ci separa dal vivere la vacanza, perché il viaggio in bici è la vacanza in ogni istante. Inoltre ha un effetto terapeutico, perché la bici ci permette di stare nel qui e ora e di godere appieno del momento presente, lasciando a casa tutti i pensieri e le preoccupazioni che invadono solitamente la nostra mente. In una vacanza in bici si può davvero staccare la spina.

Un anno fa ho fatto il mio primo viaggio in bici con Zeppelin, in Andalusia da Siviglia a Malaga (circa 200 km) e questa estate sempre con Zeppelin, bici e barca in Croazia, in Istria nelle isole del golfo del Quarnero (circa 300 km). Tra un paio di mesi il mio terzo viaggio…Avrò modo di raccontare ognuno di questi viaggi.
Già dalle prime ore in Andalusia mi sono innamorata di questa modo di viaggiare e ho capito di essere una cicloturista. Certo, finora ho fatto dei viaggi facili, accompagnati da un gruppo e assistiti da una guida, con tutti i confort di un pacchetto confezionato da un tour operator di esperienza.
E infatti sono state vacanze meravigliose… Senza intoppi, senza problemi grazie al cielo.
Dettaglio non da poco, il trasporto bagagli! nel primo viaggio, ogni notte dormivamo in un paesino diverso e al mattino un furgoncino caricava i nostri bagagli e ci seguiva trasportandoli nella pensioncina successiva.
Nel secondo viaggio invece, il trasporto bagagli non era necessario. Si trattava infatti di una “crociera”, pertanto avevamo sempre la nostra casetta galleggiante che ci seguiva tra un’isola e l’altra custodendo tutte le nostre cose e facendoci sentire molto a casa.

Tuttavia il cicloturista quello vero, quello che io guardo con ammirazione e desiderio di emulazione, è quello che viaggia con le borse laterali, e cerca di non appesantirle portando solo il minimo necessario. E’ il viaggiatore per antonomasia, quello a cui non interessa più di tanto la compagnia, e che non ha bisogno di guide ma di un roadbook. Non è interessato al divertimento, e che viaggi solo o con compagni di viaggio, il suo unico obiettivo resta quello della scoperta. Lo spirito non è quello del turista, bensì quello del viaggiatore, allora forse è più corretto definirlo un cicloviaggiatore. Inoltre spesso si tratta di viaggi lunghissimi, mesi e a volte anni, e il kilometraggio può superare il migliaio.
La letteratura ultimamente è ricca di queste testimonianze di viaggio. Un esempio noto è Claude Marthaler, cicloviaggiatore che in uno dei suoi tanti viaggi ha girato il mondo per 7 anni prima di tornare nella sua casa in Svizzera.
Ma che siano viaggi di anni o vacanza di una settimana l’importante è godere di quello che la bici può darci. Respirare per qualche giorno, staccare la spina, riconcentrarci su noi stessi e ritornare ad una dimensione più umana e a ritmi più lenti e naturali.

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Ieri ho assistito ad un incontro presso il C.A.M. di via Scaldasole: “Io viaggio così – storie di viaggiatori speciali”. C’erano alcuni ospiti che hanno raccontato il loro modo di viaggiare. Chi viaggia per portare il proprio aiuto a comunità povere, chi viaggia in gruppo in Sud America, chi viaggia in solitaria per tornare a casa sempre con “un pezzo in più” della propria anima, e chi poi ama viaggiare solo ma in bicicletta. Tra gli ospiti e i loro racconti di viaggi unici, c’era il mio amico Claudio Lupi che ha portato la sua esperienza di viaggio in solitaria in Marocco fatto ad Aprile di questo anno. 11 tappe, 1000 km, 10.000 mt di dislivello in salita, 53 ore in sella.
E’ stato interessante ascoltare Claudio parlare non solo del viaggio ma anche di quello che la bici rappresenta per lui, nel suo percorso su questo pianeta. Come per me, anche per Claudio la bici è una rivalsa sulla vita, talvolta una via di fuga o un modo di esorcizzare i propri problemi.

Il blog di Claudio del suo viaggio in Marocco
www.maroccoinbicicletta.blogspot.it/

Il tema del viaggiare in solitaria, secondo Claudio e un’altra ospite molto interessante, presuppone che già nella vita quotidiana si è abituati a stare spesso soli. In questo modo il viaggio diventa una estensione del proprio stile di vita, e si desidera la solitudine, più che temerla.
Io sono abituata fin dalla nascita a passare molto tempo da sola. Sono figlia unica con una storia familiare un po’ alternativa, e anche oggi difendo con tutte le mie forze dei momenti solo per me. Amo stare da sola e sento il bisogno di passare dei momenti di silenzio e riflessione.
La bici, spesso nel week end, mi consente di passare un paio di ore dove ci sono solo io. Non c’è telefono che suona, whatsapp, facebook, mail, sms. Comunicazioni che assorbono quotidianamente la mia attenzione e le mie energie, e sempre di più nei nostri giorni pretendono risposte istantanee.
In sella ci sono solo io… Io e il canto delle ruote (per citare Marthaler)
Queste pedalate per me sono profondamente meditative e mi è capitato spesso di prendere decisioni importanti sui pedali.
Sono sempre tornata a casa con i pensieri più in ordine e l’animo più leggero.

Tuttavia devo ammettere di non riuscire ancora ad immaginare un viaggio in solitaria in bici. Forse perché sento il bisogno di conciliare l mio spirito solitario con la compagnia.
Finora nei miei due viaggi in bici sono stata fortunata! Ho conosciuto persone speciali, con cui si sono create amicizie che tuttora cerco di mantenere. Inoltre in entrambi i viaggi la compagnia ottima si è accompagnata a colazioni, pranzi e cene memorabili! Forse perché più pedali più puoi mangiare… ma dopo ogni pedalata, una cosa è certa…gambette sotto il tavolo!

Ed ecco le famose cicliste Grazia “Campagnolo” e Alex “Wilier Triestina” davanti al loro panfilo Linda.
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Grazie, buone pedalate e buone ciclovacanze, per chi vorrà provare!

Alex Casybike

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